martedì 25 giugno 2013

Inforicchi e infopoveri: che fare?


Dalle leggendarie bacchette il potere della magia è passato nel nostro dito. Con un click infatti ora possiamo fare di  tutto: prenotare un fantastico viaggio, comprare l’oggetto dei nostri desideri, parlare con i nostri amici e ottenere informazioni da tutto il mondo. Ma questo potere è davvero nelle mani, o meglio nel dito, di tutti?

La risposta è no, non tutti hanno il tocco magico che permette  l’accesso alla rete. Nel 2012 esiste ancora il Digital Divide cioè il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi no.

Emergono due nuove caste costituite da “inforicchi” e “infopoveri”.

Ma quali sono i fattori che determinano, e alimentano, tale fenomeno?

Fra i tanti fattori possiamo individuarne alcuni. Ad esempio un primo ostacolo è costituito dai costi delle infrastrutture per le telecomunicazioni e dei computer, specie nel Sud del mondo. Un secondo fattore riguarda invece l’asimmetria tra zone urbanizzate e zone rurali: in India, ad esempio, l’80% delle connessioni internet sono situate nelle dodici città più grandi del paese.

Un’altra barriera è rappresentata dall’età e dal genere: i giovani sono spesso all’avanguardia in materia di innovazioni tecnologiche, mentre le persone più anziane si trovano spesso in difficoltà nell’usare le ICT,  quasi due terzi degli analfabeti nel mondo inoltre sono donne, tale fattore impedisce quindi a questa fascia di popolazione l’accesso alle nuove tecnologie.

Ruolo rilevante nel divario digitale hanno anche l’educazione e il background socio culturale per questo si parla anche di knowledge divide.

Nell’Unesco world report si legge:
”Se vogliamo promuovere lo sviluppo di genuine società della conoscenza in nome dello sviluppo umano, c’è una necessità evidente e stringente di superare le iniquità digitali.”

Ma come si superano le iniquità digitali?

È possibile abbattere il muro favorendo una  formazione ad hoc che promuova l’alfabetizzazione informatica in ogni luogo e in ogni popolo, la posta in gioco è la  nostra possibilità di agire come liberi cittadini del mondo.

Coltivare la formazione dunque affinché tutti abbiamo la possibilità di accedere all’utilizzo delle moderne tecnologie ed avere un ruolo attivo all’interno della società.

A chi rivolgersi?

Ad Accademia, realtà che si propone di curare scrupolosamente la nostra preparazione, linfa vitale della professionalità, attraverso attività di formazione ed aggiornamento specifiche per il settore di intervento ed in sintonia con il livello di esperienza e di competenza.

 

 

mercoledì 8 maggio 2013

Accademia e la società della conoscenza


Accademia e la società della conoscenza  

a cura di Ilaria Arathia Guerrini

Cambia prima di essere costretto a farlo, sostiene Jack Welck , ex CEO General Electric.  Cambiare, cambiare in continuazione prima che gli eventi ci costringano a farlo o nella peggiore delle ipotesi ci assalgano totalmente rendendoci incapaci di agire.

Da possibilità, oggi però il cambiamento diventa sempre più una necessità.

Nella cosiddetta società della conoscenza si combinano tra loro una pluralità di saperi e competenze individuali e collettive, formali e informali. È una realtà caotica in continua trasformazione, dove informazioni, immagini, notizie, si susseguono in un vortice infinito.

In questa realtà che muta, è essenziale la disponibilità dell’individuo, ed in particolare dell’adulto che si trova esposto ad un processo di ri-determinazione della propria esistenza, ad aggiornare costantemente le proprie capacità e competenze attraverso la formazione.

Imparare sempre è la parola chiave di questa società.

Non si può affrontare la complessità del vivere quotidiano, i cambiamenti dei sistemi economici, culturali e sociali, la pluralità di ruoli a cui donne e uomini devono rispondere, la velocità dei cambiamenti e la molteplicità delle transizioni, senza un lavoro costante di riflessività e d’apprendimento.

Fra  gli elementi  che caratterizzano questa nuova  società troviamo, l’aumento esponenziale dei processi di innovazione, correlato allo sviluppo del settore terziario, la flessibilizzazione crescente dei processi produttivi, con il conseguente crollo della rete delle piccole aziende e l’irrompere competitivo sul mercato di nuove realtà produttive, la precarizzazione crescente dei posti di lavoro e la diffusione massiccia di lavori atipici.

In questa prospettiva la formazione rappresenta dunque una bussola orientativa, imparare sempre per orientarsi, per scegliere i propri percorsi, per usare le informazioni, per sviluppare le competenze necessarie nei diversi contesti, nelle diverse carriere e ruoli, nelle varie stagioni della vita e per sviluppare un pensiero creativo, critico e responsabile.

Da queste esigenze nasce Accademia, l’organizzazione degli imprenditori e dei liberi professionisti operanti nel settore della formazione, della consulenza e della comunicazione ad imprese ed enti.

Tra gli obiettivi che Accademia si propone di raggiungere e portare avanti troviamo la promozione, valorizzazione e qualificazione della formazione di base, professionale, e manageriale, Accademia crede nell’importanza della formazione continua e per questo attiva ogni mese corsi di vario genere per soddisfare le esigenze di tutti, per chi vuole intraprendere una nuova attività, o far conoscere la sua attività attuale, sfruttando il potenziale del web Accademia ha pensato al corso per formare il consulente di social network, per chi vuole inserirsi nel mondo del turismo, c’è il corso  che aiuta a capire come aprire e gestire un’attività ricettiva nella capitale, e ancora tanti altri corsi, sulla formazione finanziata, per partecipare a bandi ed appalti pubblici, nozioni concrete per inserirsi nella società moderna dunque, ma anche corsi indirizzati al singolo che sente il bisogno di conoscere meglio se stesso ed imparare ad esprimersi nella società, come il laboratorio teatrale.

Cosa ci rimane da fare? Scegliere il corso che più fa per noi, e non smettere mai di imparare.

 
Ilaria Arathia Guerrini  Tutor di Accademia

 

lunedì 8 aprile 2013

 
Nuove professioni: esigenze, obiettivi, strumenti.
La Legge 4/2013.
 
I cambiamenti sociali e culturali degli ultimi decenni hanno determinato la nascita e l’evoluzione di molte nuove professioni che non rientrano nella tradizione già strutturata in ordini e collegi, ma che contribuiscono oggi, in modo sempre più determinante, alla gestione e allo sviluppo delle attività economiche del nostro paese.
Un simile sviluppo ha generato una sempre più marcata esigenza, da parte sia dei professionisti sia dei consumatori, di valorizzazione e certificazione dei servizi offerti ed acquistati.
Una prima concreta risposta a tale esigenza è rappresentata dalle Legge 14 gennaio 2013, n° 4 che disciplina le nuove professioni e le relative forme associative.
Ed è proprio alle associazioni a carattere professionale di natura privatistica che la legge in questione conferisce un ruolo fondamentale: valorizzare le competenze professionali dei loro iscritti, cui possono rilasciare, previa adeguata formazione e verifica dei requisiti, attestazioni di qualificazione professionale a tutela degli utenti, destinatari dei servizi professionali. Le associazioni dovranno, quindi, garantire l’applicazione dei principi deontologici e di accreditamento e certificazione, secondo quanto stabilito dalle normative europee e nazionali. Il Ministero dello Sviluppo Economico pubblicherà sul proprio sito internet l’elenco delle associazioni in possesso dei requisiti prescritti dalla legge.
Si tratta di un momento di particolare importanza nell’evoluzione del sistema professionale italiano poiché il provvedimento, attraverso la regolamentazione delle associazioni professionali, può fornire un impulso decisivo alla migliore conoscenza, da parte del contesto socio-economico, di professioni di alto profilo e di sicuro interesse, specie per le nuove generazioni alle quali può offrire la possibilità di sviluppare opportunità culturali e lavorative sempre più innovative.
Il nostro progetto di un’Associazione Professionale dei Formatori e Consulenti di Organizzazione, nell’ambito di FederServizi Confcommercio, è in piena sintonia con la legge in questione: è ora nostra intenzione ottenere l’accreditamento presso il suddetto Ministero e realizzare ogni altro adempimento che ci consenta di proseguire il cammino sulla strada dell’evoluzione professionale.
 
 
Prof. Fabrizio Dafano
Presidente di ACCADEMIA
Coordinatore del Comitato Scientifico Nuove Professioni